Processo Canonico

Decreto in italiano della Congregazione dei Santi

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

FOGGIA-BOVINO

Causa di Beatificazione e Canonizzazione
del Servo di Dio
Fortunato Maria Farina
Arcivescovo Titolare di Adrianopoli di Onoriade
già Vescovo di Troia e Foggia
(1881 – 1954)

DECRETO SULLE VIRTÙ

“Imparate da me, che sono mite ed umile di cuore”(Mt 11,29).

Il Servo di Dio Fortunato Maria Farina aveva tratto il suo motto episcopale, Frumentum Christi Sum, dagli scritti di S. Ignazio di Antiochia. Con la mansuetudine e la pazienza, che lo resero immagine di Cristo Buon Pastore, spese tutto se stesso per la Chiesa: tutto sopportò, si commuoveva dinanzi a tutte le miserie umane e mostrò in tutte le altre situazioni benevolenza e attenzione.

Il Servo di Dio nacque a Baronissi, nell’Arcidiocesi di Salerno, l’8 marzo 1881. Per compiere i suoi studi fu mandato a Napoli presso il Collegio (Pontano) dei Padri Gesuiti. Desideroso di consacrare la sua vita al Signore, a sedici anni emise il voto privato di verginità. Accolto dall’Arcivescovo di Salerno nel numero dei candidati ai sacri ordini, il 18 settembre 1904 fu ordinato sacerdote. Si laureò in Sacra Teologia, e conseguì la Laurea in Lettere Antiche presso l’Università di Napoli. A Salerno fondò, insieme con alcuni sacerdoti, il circolo diocesano dell’Unione Apostolica del Clero. Aprì anche il primo Circolo Cattolico dei Giovani e dedicò la sua vita ad aiutare gli operai ed i poveri. Fu nominato padre spirituale del Seminario di Salerno e di quello dell’Abbazia Nullius della SS.ma Trinità in Cava de’ Tirreni. Successivamente gli fu affidata, in qualità di Vicario Curato, la parrocchia di S. Agostino in Salerno, distinguendosi per lo zelo nell’assistenza dei soldati e delle famiglie durante gli anni della prima guerra mondiale e dell’epidemia “spagnola”.

All’età di 38 anni fu eletto Vescovo di Troia, incarico accettato con senso di obbedienza e di ossequio al Sommo Pontefice. Fu consacrato vescovo a Roma, nella Chiesa di S. Carlo ai Catinari, il 10 agosto 1919. Nell’esercizio del suo ministero curò la formazione del clero e dei laici. Aprì di nuovo il Seminario diocesano e nello stesso tempo, insieme ai Missionari Comboniani del Cuore di Gesù, fondò a Troia anche un Istituto missionario. Mostrò fortezza e temperanza di fronte alle dottrine del suo tempo, che combattevano la fede cattolica.

Nel 1924 la Santa Sede lo nominò anche Vescovo di Foggia, unendo nella sua persona le due diocesi. Parecchi cittadini di Troia si opposero, temendo che la sede episcopale della loro città venisse abolita. Tutte le colpe (di questa nomina) sono ricadute sul Servo di Dio, che soffrì molto per questo. Per la pace della Chiesa non dubitava di rinunciare al suo ufficio, ma Papa Pio XI gli confermò la sua fiducia e lo esortò a proseguire nel ministero. Egli ebbe cura della Diocesi di Foggia con lo stesso modo di agire e lo stesso zelo apostolico. Sorgevano molte iniziative pastorali ed opere di carità, così pure per la cura del Clero l’Istituto Secolare della Santa Milizia di Gesù.

Il Servo di Dio desiderava ardentemente la santità dall’amore verso Dio, come pure si prese cura in maniera singolare della santificazione del clero. Aveva in somma considerazione i Sacramenti, soprattutto della Riconciliazione e dell’Eucaristia, mezzi di grazia ai quali con fervore spingeva le anime che dirigeva spiritualmente. Amava teneramente la Vergine Maria, alla quale aveva affidato tutto il suo ministero di sacerdote e di vescovo.

Logorato nel corpo, nel 1951 diede le dimissioni da Vescovo di Troia e, tre anni dopo, da Vescovo di Foggia. Allora gli fu conferita la nomina di Vescovo Titolare di Adrianopoli di Onoriade. Il 20 febbraio 1954 rese la sua anima a Dio con somma fiducia in Lui. Il popolo, che partecipò alle sue esequie, dette testimonianza della sua fama di santità, di cui già era circondato in vita.

In virtù di questa stessa fama, che perdurava anche dopo la morte e nei decenni successivi cresceva sempre di più, fu aperta la Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio. Dal 12 settembre 1992 al 24 maggio 2008 fu celebrata presso la Curia Arcivescovile di Foggia-Bovino la fase diocesana della Causa, la cui validità giuridica fu approvata da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 27 Marzo 2009. Redatta la Positio e sottoposta al giudizio della Commissione dei Consultori Storici, il 3 Dicembre 2019, secondo le norme consuete, fu discusso se il Servo di Dio avesse esercitato in modo eroico le virtù cristiane. Il 2 giugno del 2020 i Consultori Teologi pronunziarono voto favorevole. I Padri Cardinalie Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 17 novembre 2020, dichiararono che il Servo di Dio esercitò in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

Fatta, quindi, un’accurata relazione di tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco da parte del sottoscritto Prefetto, Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti di questa Congregazione delle Cause dei Santi, in data odierna ha dichiarato: che constano le virtù teologali di Fede, Speranza e Carità sia verso Dio sia verso il prossimo, nonché le virtù cardinali di Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Fortunato Maria Farina, Arcivescovo Titolare di Adrianopoli di Onoriade, già Vescovo di Troia e di Foggia, nel caso e per il fine di cui si tratta.

Il Sommo Pontefice ha dato incarico di pubblicare il presente decreto e di metterlo agli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma, il giorno 23 novembredell’anno del Signore 2020.

 

+ MARCELLO SEMERARO
Prefetto

MARCELLO BARTOLUCCI
Arcivesc. tit. di Bevagna
Segretario

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